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I 10 ristoranti più costosi del mondo

  • Immagine del redattore: Alessandra Meldolesi
    Alessandra Meldolesi
  • 1 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

I 10 ristoranti più costosi del mondo

I 10 ristoranti più costosi del mondo nel 2024, la lista è in larga parte giapponese o americana. Il teatro del mercato del lusso sono le grandi metropoli come Tokyo e New York, anche grazie a materie da sogno. Mentre l’Italia tocca il record a Brusaporto con i fratelli Cerea.


Con l’incalzare della crisi, il tema dei prezzi è stato sempre più discusso.

Da alzare (per meglio retribuire e fidelizzare i collaboratori), da abbassare (per venire incontro alle difficoltà del pubblico), da regolare in ogni caso sulle variabili impazzite di una congiuntura economica imprevedibile.


Il comparto del lusso, almeno fino a poco tempo fa, sembrava aver sofferto meno degli altri e lo conferma the Chef’s Pencil, portale che anche quest’anno stila la lista dei ristoranti più costosi del mondo.

Per farlo, ha escluso percorsi eccezionali, come quelli natalizi, e ristretto la ricerca a menu stabilmente o stagionalmente disponibili in oltre 3500 ristoranti stellati in tutto il mondo. Bevande escluse, ovviamente.


Ebbene il ristorante più costoso del mondo è Ginza Kitafuku a Tokyo, dove si arriva a spendere 2130 dollari a testa (equivalenti a 2015 euro).

Ma in buona parte si tratta di food cost, visto che il suo pregiato granchio kiwami costa in media 500 dollari, ma può arrivare fino a 7000.

Segue Ultraviolet di Paul Pairet a Shanghai con 1230 dollari, locale che punta sullo show food attraverso installazioni tecnologiche che non penalizzano il pasto.


E ancora Caviar Russe a New York con il suo Grand Tasting Menu da 975 dollari (tasse e mance escluse), che si compone di 11 corse incentrate sul caviale. Sempre a New York, Masa (che per primo ha infranto la barriera dei 1000 dollari, mance incluse) incassa 950 dollari per il suo menu di punta, Hinoki Counter Experience.


Al quinto posto torna quindi Tokyo con Azabu Kadowaki, il cui Omakase stagionale costa 935 euro, anche qui con lo zampino del granchio, autentica ossessione dei gourmet giapponesi.

Il sesto ristorante è Quince a San Francisco con 795 dollari per il menu al tartufo bianco; l’ottavo Alchemist a Copenaghen, fortino della cucina d’avanguardia, con 760 dollari, che rappresentano il record europeo; l’ottavo Sakenza a Tokyo con 745 dollari; il nono Guy Savoy, che nonostante la scivolata in Michelin prezza a 715 dollari Couleurs, Textures & Flavours; il decimo Ginza Fukuju, tempio del kaiseki, nuovamente a Tokyo con 685 dollari.


A guidare la lista, quindi, sono stabilimenti giapponesi o statunitensi, ubicati nelle grandi metropoli come Tokyo o New York, mentre il vecchio continente resta meno sfarzoso.


E l’Italia? Si ferma a quota 485 dollari (ovvero 460 euro) da Vittorio a Brusaporto con il menu al tartufo bianco dei fratelli Cerea.

 

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